PITTORE DEL DRAPPELLONE DEL 2 luglio 2002
Luigi Ontani nasce a Vergato nel 1943 è un pittore, scultore e fotografo che, nel corso della sua lunga attività, ha espresso la sua creatività e poetica attraverso l’uso di molte tecniche assai eterogenee tra loro: dagli Oggetti Pleonastici (1965-69), elementi in scagliola, alla Stanza Delle Similitudini, costituita da elementi ritagliati in cartone ondulato. Ontani ha spesso anticipato l’uso di tecniche in seguito adottate da altri artisti. Con l’opera Ange Infidele del 1968, per esempio, Ontani inizia il suo approccio con la fotografia. Fin dall’inizio le opere fotografiche si contraddistinguono per alcuni elementi caratteristici: il soggetto è sempre l’artista che ricorre al proprio corpo e al proprio volto per impersonificare temi storici, mitologici, letterari e popolari; il formato scelto solitamente e quello della miniatura o della gigantografia, e ogni opera è considerata unica. Le prime opere fotografiche sono da ritenersi di grande importanza storica, poichè anticipano un fenomeno che vedrà diffusione e popolarità a partire dagli anni Ottanta. Contemporaneamente alle prime opere fotografiche, Ontani comincia ad eseguire i primi tableaux vivants, termine usato per indicare una scena dove attori in costume restano in posa fermi e silenziosi, come in un quadro. Con lo stesso atteggiamento ha realizzato opere di cartapesta, vetro, legno (numerosissime le maschere, realizzate soprattutto a Bali in legno di Pule), più raramente è ricorso al bronzo, al marmo e alla stoffa, mentre molto cospicua è la sua opera in ceramica. In tutte queste circostanze, Ontani ricorre alla tecnica non come un fine in sé, ma in quanto occasione per sperimentare nuove possibilità e formulare nuove variazioni sul tema che più gli interessa e che maggiormente lo distingue: il proprio viaggio transtorico attraverso il mito,